Ecommerce e resi: la politica del “keep it”

Jan 19, 2021

Se in Italia gli acquirenti online hanno raggiunto quota 30 milioni nel 2020, l’esplosione dell’ecommerce è accompagnata, tra gli altri effetti collaterali, da un forte incremento dei resi che potrebbe raggiungere punte del 30% [Link]. Tra qualche settimana avremo i dati relativi alle consegne natalizie. Basti pensare che Amazon ha esteso i tempi di consegna in occasione del Natale: gli articoli spediti tra il 1° ottobre e il 31 dicembre 2020 potranno essere resi fino al 31 gennaio 2021. I costi dei resi sono molto superiori a quelli delle spedizioni ed includono trasporto, immagazzinamento, controllo, gestione pratica, cui si aggiungono adesso anche le spese di sanificazione – tanto che molte aziende ne stanno esternalizzando a terzi la gestione. Ma una misura ben più estrema è stata introdotta nel 2017 da Amazon, seguita da Walmart: il “returnless refund” che consiste nella restituzione al cliente del denaro senza la restituzione della merce. La clausola del “keep it” viene applicata a merci di poco prezzo o molto voluminose, per le quali i costi di trasporto risulterebbero incongrui ed è riservata ai migliori clienti che vengono invitati a far dono dei prodotti indesiderati – con indubbia ricaduta positiva sull’ambiente [Link].

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